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Baj. Figure dell'immaginario

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La Fondazione Culturale Cento Fiori promuove, 
in collaborazione con il Comune di Savona
nello spazio mostre temporanee
del Museo d 'Arte di Palazzo Gavotti, 
la mostra Baj

Figure dell’immaginario 1951-2003, che si è inaugurata sabato 26 settembre 2015 alle ore 11 nella Sala Conferenze del Museo e resterà aperta fino al 13 dicembre 2015.


Ecco alcune foto dell 'apertura:

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La mostra nasce da un progetto dell’Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova (già responsabile della mostra su Asger Jorn del 2014) e dell’Archivio Baj di Vergiate, che raccoglie e promuove l’eredità artistica e documentativa dell’artista. Con quasi quaranta opere esposte, la mostra presenta al pubblico un percorso attraverso la lunga e intensa carriera artistica di Enrico Baj (1924-2003), a partire da Quamisado II, capolavoro del periodo “nucleare” (scelta anche come immagine guida per la promozione) e dalle tre sculture antropomorfe in ceramica realizzate inabaj1 dall’artista ad Albissola Marina durante il famoso Incontro Internazionale della Ceramica del 1954.
La mostra affronta il tema del cambiamento e della metamorfosi delle figure immaginate da Baj nel corso del suo metodo di lavoro sperimentale.
Mantenendo un equilibrio tra la duplice tensione che ha sempre animato l’artista, quella in senso ironico-ludico e quella della critica e dell’impegno civile, l’evoluzione del linguaggio artistico di Baj si sviluppa attraverso innumerevoli tecniche e materiali: gli smalti in pittura; i vetri, gli specchi e i legni nel collage; la terracotta, il legno e la plastica nella scultura; e ancora i tubi, i meccano e soprattutto i tessuti e gli orpelli negli assemblaggi.

L’esposizione è stata suddivisa in due grandi sezioni.
La prima affronta temi fondamentali per Baj, dalla defigurazione dei bambini agli ultracorpi, fino ai personaggi di legno.
La seconda sezione è dominata dal fattore femminile delle dame: in mostra sono presenti sia alcuni capolavori degli anni ’70 sia le ultime Dame idrauliche dei primi anni 2000.

Di grande impatto una delle serie più recenti di Baj, quella dei Totem e delle Maschere, composte in dialogo fra loro e con i corrispettivi antropomorfi del Meccano e di quell’ultimo Generale realizzato da Baj nel 2003: il Punching General, che affronta il tema del potere militare e politico con uno spiazzante ribaltamento di senso ottenuto mediante un assemblaggio strepitoso di gomma e altri oggetti.

Sottolinea il Sindaco di Savona Federico Berruti “Ad oltre un decennio dalla scomparsa del Maestro, il mondo surreale, divertito e grottesco di Baj sarà alla portata di tutti i Savonesi nelle sale del museo di Palazzo Gavotti che sta vivendo, anche grazie al neonato Museo della ceramica, una stagione assai intensa di attività. Savona si conferma, ancora una volta, come una piccola capitale dell 'arte contemporanea, capace di riflettere sul passato con uno sguardo, tuttavia, sempre volto al futuro”.
L'Assessore alla Cultura Elisa Di Padova afferma “Ancora un grande nome dell''arte italiana del Novecento approda a Savona grazie alla fondazione Cento Fiori, con la quale prosegue l 'importante collaborazione nata alcuni anni fa e che ha portato nel nostro Museo alcuni dei più grandi nomi dell 'arte italiana, spesso interconnessi con le vicende artistiche di Savona e Albisola. La rassegna – curata con passione da Luca Bochicchio e da Roberta Cerini Baj – consentirà, per la prima volta nella nostra città, di ammirare una cospicua serie di opere di Enrico Baj.
Sarà un'occasione speciale, non solo per i savonesi, per ammirare e conoscere da vicino uno dei più innovativi e singolari protagonisti dell'arte internazionale”.

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